Witch of Odin - Daughter of Fog and Ice - Sister of Wolves
~ Erede di Durin ~


martedì 18 dicembre 2012

MWL - Alfabeto di Strega - P come Pranayama


La parola Pranayama, formata da Prana (fiato, respiro, vita, energia, forza) e da Ayama (lunghezza, controllo, espansione), è un termine usato nella pratica dello Yoga e consiste nel controllo ritmico del respiro.
 Il suo significato è quindi legato al controllo e all’estensione del respiro, collegato alla pratica dello Yoga. Tale controllo si attua durante le classiche quattro fasi:
·         inspirazione (puraka)
·         espirazione (rechaka)
·         trattenimento del respiro (kumbhaka)

 La scelta di giusti modelli ritmici della respirazione profondi e lenti, rafforzano il sistema respiratorio, calmano il sistema nervoso e riducono la bramosia. La mente si libera e diventa un mezzo adatto per la concentrazione. L'emotività influisce sul ritmo del respiro e lo trasforma in rapido, poco profondo e incontrollato. Il controllo del respiro permette il controllo della mente.
Le tipologie di respirazione
Nello yoga si distinguono tre tipologie di respirazione:
·         respirazione addominale : utilizza principalmente la parte inferiore dei polmoni. Durante la inspirazione, grazie alla funzione esercitata dal diaframma l’addome si gonfia e si crea una depressione nella gabbia toracica: i polmoni si dilatano e l'aria penetra in profondità. Nell'espirazione il diaframma sale e crea un aumento di pressione nella gabbia toracica che tende a svuotare i polmoni. L'addome si sgonfia. La quantità di aria scambiata in una respirazione profonda addominale è massima. Questo tipo di respirazione permette dunque di ottenere una buona ossigenazione del sangue arterioso e crea una benefica pressione sugli organi interni, realizzando un massaggio continuo.
·         respirazione toracica : utilizza principalmente la parte centrale e superiore dei polmoni. Durante la inspirazione si effettua un allargamento delle costole mediante i muscoli intercostali. La cassa toracica si dilata ed espande i polmoni consentendo all'aria di penetrare. Durante l'espirazione i muscoli intercostali si contraggono diminuendo il volume toracico e spingendo l'aria fuori dal torace. La quantità di aria che penetra è inferiore a quella della respirazione addominale.
·         respirazione clavicolare : utilizza principalmente la parte superiore dei polmoni. L'aria entra nei polmoni mediante il movimento in alto delle clavicole e delle spalle. La quantità di aria che penetra nei polmoni è minima.

L'addestramento del Pranayama necessita una profonda conoscenza delle asana (le posizioni, posture, dello Yoga) e deve essere eseguito con la supervisione di un Guru o di un maestro esperto. Il momento migliore per la pratica del Pranayama è il mattino presto (prima dell'alba) e dopo il tramonto. Si consiglia di praticarlo almeno 15 minuti al giorno, con proposito e regolarità, alla stessa ora, luogo, posizione, seduti sul pavimento, su un piccolo cuscino o una coperta piegata, mantenendo la schiena eretta. Si dovranno tenere gli occhi chiusi, altrimenti la mente avrà facilità a distrarsi a causa degli oggetti esterni. L'uniformità della respirazione renderà la mente serena e calma. Il Pranayama dovrà essere eseguito non più di 15 minuti dopo una calma pratica di asana. Dopo aver terminato la pratica, stendersi in posizione Shavasana (la posizione supina) per almeno 5 – 10 min, in completo rilassamento e silenzio, per rinfrescare sia il corpo che la mente.

Nessun commento:

Posta un commento