Witch of Odin - Daughter of Fog and Ice - Sister of Wolves
~ Erede di Durin ~


mercoledì 30 gennaio 2013

La Ruota dell'Anno - Imbolc - Attività


Sempre più spesso mi capita di non riuscire a festeggiare come vorrei una festività, per mancanza di tempo, di possibilità, di spazio, di tante cose..
Non mi piace però saltare totalmente una celebrazione, e non è tanto per l’allestimento dell’altare e la formulazione concreta del rituale, ma per il vivere lo spirito della festa.
Così ho pensato di fare ricerche e raccogliere il più possibile numero di attività da svolgere ad ogni festività, attività che spesso sono molto semplici, che occupano non molto tempo e che possiamo svolgere nella nostra casa oppure compiendo una passeggiata all’aria aperta.
Avrei voluto partire con una festa “d’inizio”, come Samhain o, meglio, Yule, ma mi è venuto in mente solo ora quindi comincerò con Imbolc.

Dopo il periodo delle feste invernali, dove i banchetti e la vita sedentaria per il tempo trascorso al chiuso nelle nostre case, il nostro fisico ne esce appesantito. Con Imbolc è opportuno praticare una dieta più leggera, purificarci, bere molta acqua, bere tisane depurative che aiutino il nostro organismo a smaltire quello che potrebbe essere in eccesso e tornare alla sua natura.

Allo stesso modo possiamo compiere purificazioni attorno a noi, è l’ora di una bella pulizia della casa, della camera, dello spazio sacro, degli altari. Possiamo utilizzare il fumo dell’incenso per la purificazione sia nostra che degli spazi circostanti. Scegliamo l’aroma che più ci piace e lasciamo che il fumo sottile pulisca i nostri corpi energetici. Lasciamo poi che il fumo dell’incenso riempia la stanza, la casa, eliminando ciò che di negativo abbiamo accumulato.

A livello psicologico i lavori che possiamo compiere sono molto simili a quelli materiali: pulizia e purificazione dentro di noi, non solo fuori. Fare ordine fra le nostre idee, le nostre priorità, Imbolc è il momento per portare a termine progetti, iniziarne di nuovi oppure, abbandonare qualche progetto che avevamo pensato di intraprendere.
Imbolc segna il primo vero inizio della primavera, i primi accenni di vita che tornare a sbocciare, possiamo fare progetti sui mesi a venire, sulla stagione che sta cominciando. Lasciamo che anche il nostro spirito rinasca, così come sta tornando a nascere la Natura intorno a noi.

Se il tempo a nostra disposizione, o altri fattori esterni, non ci permettono di effettuare una celebrazione completa, possiamo comunque svolgere qualche piccola attività collegata alla festa.

Croci di Brigit
In Irlanda, si preparano con giunchi e rametti le cosiddette croci di Brigit, a quattro bracci uguali racchiusi in un cerchio, cioè la figura della ruota solare (che è simbolo appropriato per una divinità del fuoco e della luce); lo stesso giorno vengono bruciate le croci preparate l’anno prima e conservate fino ad allora.La fabbricazione delle croci di Brigit deriva forse da un’antica usanza precristiana collegata alla preparazione dei semi di grano per la semina.
Questi oggetti simbolici, confezionati con materiale vegetale, ci ricordano tra l’altro che la luce ed il calore sono indispensabili alla vegetazione che si rinnova in continuazione, anno dopo anno. Le spighe di avena (o grano, orzo, ecc.) usate per fabbricare le bambole di Brigit, provengono dall’ultimo covone del raccolto dell’anno precedente. Questo ultimo covone, in molte tradizioni europee è chiamato la Madre del Grano (o dell’Orzo, dell’Avena, ecc.) e la bambola propiziatoria confezionata con le sue spighe è la Fanciulla del Grano (o dell’Orzo, dell’Avena, ecc.).Si credeva cioè che lo spirito del cereale o la stessa Dea del Grano risiedesse nell’ultimo covone mietuto: come le spighe del vecchio raccolto sono il seme di quello successivo, così la vecchia divinità dell’autunno e dell’inverno si trasformava nella giovane Dea della primavera, in quella infinita catena di immortalità che è il ciclo di nascita, morte e rinascita. E Brigit rappresenta appunto la giovane Dea della primavera.

Il letto di Brigid
Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit o Bride) le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano un’ immagine dell’antica Dea, la vestono di bianco e pongono un cristallo sulla posizione del cuore. In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donne vestono un fascio di spighe di avena con abiti femminili e lo depongono in una cesta, il “letto di Brid”, con a fianco un bastone di forma fallica. Poi esse gridano tre volte “Brid è venuta, Brid è benvenuta!”, indi lasciano bruciare torce e candele vicino al “letto” tutta la notte.
Se la mattina dopo trovano l’impronta del bastone nelle ceneri del focolare, ne traggono un presagio di prosperità per l’anno a venire. Il significato di questa usanza è chiaro: le donne preparano un luogo per accogliere la Dea e invitano allo stesso tempo il potere fecondante maschile a unirsi a lei. Anche nell’isola di Man veniva compiuta una cerimonia simile, chiamata Laa’l Breesley. Nell’Inghilterra del Nord, terra dell’antica Brigantia, la ricorrenza veniva denominata “Giorno delle Levatrici”.

Brigit e il Giovane Signore
Legate tre piccole pannocchie con un nastro di raso bianco, poi avvolgetele in un centrino bianco a rappresentare Brigit. Usate una punta di cristallo di rocca per rappresentare il Giovane Signore. Mentre riponete gli oggetti nel cestino, pronunciate:

Il Giovane e la Fanciulla arrecano la luce
L'inverno muore e tutto riluce!
Quando insieme giaceranno
Il gelo scioglieranno
E il loro amore di nuovo fertilità
Alla Terra porterà
Così sia.

Accendere una candela
Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca (colore di purificazione) dicendo “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”.
Si mediti per un po’ di tempo sui significati della festa: sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze.
Poi si porti la candela accesa nelle varie stanze della nostra abitazione, facendo il giro degli ambienti in senso orario (magicamente è la direzione propizia, che porta energia). Alla fine si spenga la candela dicendo “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si visualizzi la luce della candela che entra in noi.

Festeggiare Brigid in una famiglia
Se si vuole compiere qualcosa di più tradizionale, gli uomini possono uscire dopo l’imbrunire della vigilia di Imbolc, per andare a raccogliere un dono per Brigit (pietra, conchiglia, penna di uccello) da riportare in casa. Le donne invece possono trascorrere la vigilia di Imbolc pulendo la casa e immaginando di ramazzare via le energie morte dell’inverno: la Vecchia dell’Inverno è cacciata fuori dall’uscio di casa con la scopa.
Poi, sempre le donne, con rametti raccolti in precedenza preparano un letto per Brigit dove depongono una bambola fabbricata con spighe tenute da parte per l’occasione, e danno il benvenuto alla Dea accendendo una candela bianca e meditando sulla nuova vita che sta tornando.
Anche gli uomini, ritornati in casa con il dono per Brigit possono accendere una candela bianca e meditare sul ritorno della luce e della buona stagione.

Accendere tre candele
Un rituale invece più complesso, che possono eseguire tutti, consiste nel procurarsi tre candele (sempre di colore bianco!), e disporle in un triangolo, con la punta rivolta verso nord. Nel centro del triangolo così disposto si pone un calice di acqua (simbolo della purificazione) o di latte (simbolo del nutrimento della nuova vita).
Dopo un breve rilassamento, seduti o in piedi, ci si muove verso la candela a nord, la si accende e si dice “Signora dell’Inverno, ti dico addio, la tua stagione è terminata”. Si visualizzi il gelido potere dell’inverno che si allontana. Dopo avere sostato un po’, ci si sposta alla candela di sud-est, la si accende e si dice “Signora della Primavera, ti offro un caloroso benvenuto, la terra è il tuo letto”. Si visualizzi il gioioso potere della primavera che si avvicina. Dopo un po’ si va alla candela di sud-ovest, la si accende e si dice “Signora dell’Estate, presto io ti chiamerò e risveglierò il tuo amante”. Si visualizzi il potere ancora lontano della bella stagione, desideroso di nascere e pulsante di vita nel sottosuolo.
Quando ci si sente pronti, si va al centro del triangolo, si raccoglie il calice e si dice “Io bevo il potere della Triplice Dea. Possa questo potere diffondersi su tutta la terra per segnare la nascita della primavera”. Si beve dal calice e si immagina il potere che fluisce in noi, attraverso di noi per risvegliare la Natura. A questo punto si può inserire qualche usanza ricordata in precedenza, cioè la fabbricazione del letto di Brigit o l’arsione delle decorazione vegetali delle feste invernali. Oppure si può semplicemente concludere la cerimonia andando a ciascuna delle candele, nell’ordine in cui sono state accese: si spengono dicendo mentalmente o ad alta voce “Va’ fuoco e caccia l’inverno, riscalda la terra e risveglia la primavera”. Ovviamente in tutti questi piccoli rituali le parole delle formule possono essere adattate e se lo desideriamo, possiamo utilizzare brevi frasi che noi stessi avremo composto, secondo le nostre capacità e la nostra sensibilità.

Altre piccole attività:
  •  Bruciate tutte le decorazioni che avevate conservato dal rituale di Yule. Questo assicura buona fortuna per l'anno nuovo.
  •  Componete dei fasci con fili di paglia che legherete con del nastro nero. Attribuite a ciascun fascio una caratteristica che volete eliminare dalla vostra vita, poi bruciatelo nel calderone
  • Preparate un rituale di purificazione per le vostre candele e per gli strumenti che normalmente utilizzate nei rituali
·         Benedite una scodella di semi e lasciateli riposare tutta la notte alla luce della luna se possibile. Salvateli e piantateli a Ostara!
  • Ritagliate un triangolo o un cerchio su un cartoncino bianco o color perla e scriveteci sopra una qualità o un desiderio che volete veder crescere durante l’anno. Purificatelo, caricatelo e tenetelo in un posto buio fino ad Ostara, quando lo pianterete nel giardino assieme a dei  semini scelti e consacrati sempre durante questa festa.
  • Raccogliete più informazioni e documentatevi sulle usanze di Imbolc nel corso dei secoli, sulle tradizioni rimaste nel vostro paese, sulla dea Brigit e la sua simbologia.
  • Fate una passeggiata fuori, in campi o giardini e create qualcosa con ciò che trovate lungo il vostro cammino. Bambole di spighe, croci e letti di Brigit, cestini con pietre colorate, collane di piccoli fiorellini bianchi. Raccogliete la neve rimasta in boccette colorate. Annotate i segni che preannunciano il ritorno della primavera.
  • Se ne avete la possibilità accendete un falò e bruciate legno di betulla.
  • Fate un bagno purificatore aggiungendo all’acqua della vasca un bicchiere di acqua di fonte.
  • Esprimete un desiderio lanciando una moneta in una fontana o in un pozzo.
  • Scrivete o leggete una poesia, cantate o create una canzone, dedicatevi ad un’attività che stimoli la vostra fantasia e creatività.
  • Preparate un piccolo dono per vostra madre. Trovate un modo speciale per ringraziarla.
  • Imbolc è una festa della purificazione. Sfruttatene le energie per pulire casa, la macchina, la vostra stanza, per liberarvi di ciò che non utilizzate più e per correggere le cattive abitudini che avete sempre assecondato.
  • Decorate l’altare con un panno bianco e candele rosse e verdi. Segnate il cerchio con foglie d'angelica. Potete aggiungere fiori primaverili così come fiori non ancora sbocciati, simboli della dea Brigit o animali sacri che vengono onorati durante la festività come caprette, pecore, cigni, mucche. Riempite 1/3 del calderone con della neve appena raccolta e inserite al suo interno una candela bianca circondata da semini.
  • Se non ne avete uno e desiderate acquistarlo, questo è il periodo giusto per cercare e consacrare il vostro calice o il calderone.
  •  Fate un cerchio di pietre attorno a un albero sempre verde e meditate nel cerchio.
  • Mettete tre foglie sulla porta come simbolo della Dea triplice.
  • Usate un infuso di aceto e artemisia per purificare le vostre finestre e i vostri specchi.
  • Se avete dei bimbi, fate con loro una cernita degli abiti che non mettono più e regalateli alle persone meno fortunate.
  • Mettete una piccola ruota sull'altare.
  • Aprite tutte le finestre per fare entrare l'aria frizzantina e un pò di sole. Nuova energia per le vostre stanze.
  • Fate una bottiglia dei desideri che riempirete con tutti i desideri dei vostri amici, dei vostri cari e che brucerete a Ostara.
  • Riempite un piatto con dei fiocchi di neve ritagliati nella carta e teneteli sull'altare o su un tavolo.
  • Purificate l'area dove leggete le carte o fate comunque della divinazione con del rosmarino e della verbena, bruciandole nell'incensiere.
  • Lasciate del pane in una scodella fuori dalla porta, per le fate di passaggio.
  • Fate una piccola bacchetta con un ramo caduto e correte attorno nel giardino o nel bosco puntando agli alberi per farli risvegliare dall'inverno.
  • Fate la vostra scopetta per purificare il vostro spazio rituale e spazzare via il vecchio e abbracciare il nuovo.
  • Regalate piccoli cuscini dei sogni alle persone che amate. (vedere le istruzioni più sotto!!)
  • Imparate un nuovo hobby creativo.
  • Fate delle candele nuove e decoratele.
  • Fate un bel bagno rituale con sali alla lavanda o qualche goccia di olio alla lavanda.
  • Controllate le vostre erbe e buttate nel giardino quelle più vecchie di un anno.
      Cuscino dei sogni – istruzioni per la creazione:

Vi servirà del tessuto, due quadratini, della vostra stoffa preferita (potete prendere anche una vecchia bandana e tagliarla). Cuciteli assieme, anche grossolanamente lungo i 3 lati, lasciandone uno aperto. Giratelo, così le cuciture staranno all'interno e infilateci le erbe. Quindi cucite l'ultimo lato. Non riempitelo troppo perchè dovrete metterlo sotto il vostro cuscino.
Per la scelta delle erbe da inserirvi, occorre capire quali siano le vostre esigenze in merito, se preferite un sacchettino per facilitare un sonno ristoratore, o se invece il vostro obiettivo è quello di avere sogni premonitori.

Erbe per dormire sereni:
lavanda
camomilla
valeriana
timo
verbena

Erbe per sogni profetici o psichici:
artemisia
camomilla
sandalo
gelsomino
foglie di limone

Mettete il cuscinetto sotto il vostro cuscino o, ancora meglio, dentro la federa per evitare che vi cada durante la notte.
Mi raccomando, ricordate di toglierlo però quando lavate la federa del cuscino!!


http://www.stregadellemele.it/main4.asp?pag=imbolcsp

venerdì 25 gennaio 2013

Modern Witch Lague - Alfabeto di Strega - [W]akan Tanka


“ Wakan Tanka era, è e sempre sarà.
Egli è il Grande Mistero.
E’ uno e molti.
E’ il Signore di tutte le cose, il Grande Spirito, il Creatore.
 Colui che dirige e regge l’universo.”
[Enzo Braschi – Il popolo del Grande Spirito]

“ Per gli Hopi, il Grande Spirito è onnipotente. Egli ci ha insegnato come vivere, lavorare, dove andare e cosa mangiare; ci ha dato semi da piantare e coltivare. Ci ha dato una serie di tavole di pietra, nelle quali soffiò tutti i suoi insegnamenti, al fine di salvaguardare la sua terra e la vita. In quelle tavolette vi erano insici istruzioni, profezie ed ammonimenti.”
[ Capo Dan Evehem - guida spirituale degli Hopi ]

La cultura religiosa della traibù dei Sioux ci è stata largamente tramandata da loro stessi, mediante alcuni scritti raccolti sia dagli Europei, sia da popoli di nazionalità mista.
Le pratiche spirituali di questa popolazione vennero vietate dagli europei solo intorno al 1870, questo ha permesso a coloro i quali erano interessati, di poter stilare e riportare in forma scritta diversi racconti sulle pratiche religiose dei Sioux, permettendoci così di conoscerle anche oggi.
Inoltre, c’è da aggiungere che le loro pratiche religiose non vennero mai estirpate del tutto, divennero latenti per diverso tempo, fino a quando, in un momento propizio, poterono tornare in vigore. Ad oggi, infatti, il Governo degli Stati Uniti, ha riconosciuto il permesso alle tribù Sioux di riportare ufficialmente in vigore le pratiche in questione.
Alla base di tutta la loro spiritualità, vi era una forza generale, che animava ogni cosa, un po’ come il Mana dei Maori, chiamata Wakan, parte integrante del Grande Spirito naturale: il Wakan Tanka (“Grande Spirito”).
Eventi naturali come il vento, le stelle, la nascita di una nuova vita, venivamo interpretati dai Sioux come Respiro del Grande spirito (denominato anche Woniya).
Anche la Luna e il Sole, seppur riconosciuti come elementi con una loro entità (e con nomi propri, rispettivamente Hanwi e Wi), erano sempre parte integrante del Grande Spirito.
Per i Sioux aveva grande valore anche Nonna Terra e i quattro punti cardinali, di fatti loro ritenevano che la concezione di vita si basava sulla scelte della via da percorrere: una correva da nord a sud, l’altra da est a ovest. Il Sud era considerato di colore rosso, fonte di vita, il Nord di colore bianco, come la purezza, Est giallo, il rinnovamento ed Ovest nero, la morte. La direzione Nord-Sud era identificava con la Via Lattea, alla cui biforcazione meridionale l’anima di ogni essere umano sottostava ad un giudizio, per poter proseguire nel suo cammino spirituale.
Sono emanenze del Grande Spirito i quattro Spiriti superiori: Skan, il Cielo, protettore della potenza creatrice, giudice degli uomo e degli stessi Spiriti; Wi, il Sole, protettore del coraggio, della generosità e della lealtà; Maka, la Terra, protettrice della vita e infine Inyan, la pietra, protettrice dell’autorità e del genio artistico. Tutte queste ipostasi di Wakan Tanka sono responsabili dell’equilibrio dell’universo.
Vengono poi gli Spiriti Associati, complementari degli spiriti Superiori: a Skan (Cielo) era associato Tate, il vento, a Wi (Sole) era associata Hanwiyanpa, la Luna; a Maka (Terra) era associata Wohpe e rappresentava la figlia del Sole e della Luna, protettrice dell’amore e della pace e infine a Inyan (Pietra) era associato Wakinyan, il Tuono che rappresenta la potenza della Natura.
Infine vi erano gli spiriti Imparentati: lo spirito del Bisonte, lo spirito dell’Orso, i quattro Venti e il Turbine.
La vita Spirituale delle cominità non prevede sacerdoti o persone che si elevano rispetto agli altri, perché viene ritenuto dannoso dare in mano ad un solo uomo un potere così grande. Potevano invece esserci, all’interno della comincità, figure che possono ritenersi “speciali”, ovvero persone dotate di “poteri spirituali”, doni ricevuti attraverso visione e sogni dal Grande Spirito, come l’interpretazione dei sogni.
La loro Spiritualità è basata su un profondo rapporto di rispetto e armonia con gli elementi, tutti in relazione fra di loro.

Fonti:
www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/il_grande_spirito.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Sioux
http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Spirito
più appunti personali presi dal libretto di spiegazioni delle Carte Divinatorie degli Indiani d'America.

mercoledì 23 gennaio 2013

Modern Witch Lague - Alfabeto di Strega - [V]alchirie


V come Valkirie

« Vide, lei, le Valchirie
venire da lontano,
pronte a cavalcare
verso il popolo dei Goti.
Skuld teneva lo scudo,
seconda era Skögul,
Gunnr, Hildr, Göndul
e Geirskögul.
Ora ho elencato
le fanciulle di Heriann,
pronte a cavalcare
la terra, le Valchirie. »

[ tratto dal verso 30 della Voluspa ]

Le Valkyrie, scritto anche Walkyrie, e in norreno Valkyrja (significato "Scelta del Massacro"), sono creature appartenenti alla mitologia norrena, e rappresentano un gruppo di fanciulle che operano per conto del Dio Odino, recandosi nei campi di battaglia per scegliere coloro che, dopo la morte, sono degni di ricevere un posto nel Valhalla, diventando così Einherjar (…) e potendo servire il Dio Odino come guerrieri per la battaglia della fine del mondo, durante i Ragnarok.
Il termine valchiria deriva dal norreno valkyrja, (plurale valkyrjur), ed è composto da due parole: il sostantivo valr, (riferito agli uccisi sul campo di battaglia) e il verbo kjósa, (che significa “scegliere”). Insieme, le due parole significano la “scelta degli uccisi”. Il termine valkyrja nella lingua norrena è affine alla parola wælcyrge nell’antico inglese. Altri termini usati per indicare le valchirie comprendono óskmey, (in norreno “fanciulla del desiderio”), che appare nel poema Oddrúnargrátr, e Óðins meyjar, (in norreno “fanciulle di Odino “), che compare nel Nafnaþulur. Óskmey può essere collegato al nome odinico Oski, (in norreno, più o meno significa “colui che adempie ai desideri”), riferendosi al fatto che Odino riceveva i guerrieri uccisi nel Valhalla.
Queste creature girano i campi di battaglia a cavallo, indossando caschi e scudi, in alcuni casi le troviamo anche in volo, su cavalli alati, in aria e sui mari. Nella cultura antica inglese, invece, la denominazione di queste creature era “valkyrie horse”, sinonimo di lupo. Piuttosto che i cavalli alati, le loro cavalcature erano branchi di lupi che frequentavano i cadaveri dei morti in battaglia. Dal momento che il lupo era la loro cavalcatura, la Valchiria appariva simile ad un corvo che volava sopra i campi per scegliere i corpi. Per questo motivo, i branchi di lupi e i corvi che spazzavano un campo dopo una battaglia, erano visti come mezzo per la scelta degli eroi.
Alcune Valchirie avevano il potere di causare la morte dei guerrieri, altre invece, avevano la facoltà di custodire la vita di coloro i quali erano a loro cari. Letteratura nordica antica differenzia due tipologie di Valchirie: alcune di esse sono creature puramente soprannaturali, non umane quindi; altre invece sono Valchirie-umane che hanno anche determinati poteri soprannaturali. Entrambe le tipologie sono caratterizzate, per le loro gesta, dall’equità, la luminosità e lo splendore, ma, allo stesso tempo, con l’orrore dello spargimento di sangue.
Alcune Valchirie sembrano essere figlie di Odino, tra queste, la più importante è Brünnhilde, che incarna la volontà stessa del padre e che, compiendo questa, viene punita per aver disubbidito ad un ordine impostole controvoglia da Wotan. Addormentata, verrà svegliata da Siegfried nell'omonima giornata, per poi diventare essenziale nello svolgimento dell'ultima giornata, Götterdämmerung.

Resti archeologici
In tutta la Scandinavia sono stati scoperti amuleti d’argento dell’Età Vichinga che raffigurano donne con abiti lunghi, con i capelli pettinati all’ indietro, a volte con nelle mani i corni usati per bere. Queste figure sono comunemente considerate come la rappresentazione delle valchirie.

La pietra di Tjängvide dall’isola di Gotland in Svezia, mostra un uomo che cavalca un cavallo con otto zampe; sembrerebbe essere il dio Odino sul cavallo Sleipnir che viene accolto da una donna, probabilmente una valchiria nel Valhalla.

La pietra runica U 1163 mostra una donna che porge un corno da cui bere ad un uomo; è stata interpretata come l’immagine che mostra la valchiria Sigfrida che porge un corno all’eroe Sigfrido.

Iscrizioni Runiche
Delle specifiche valchirie sono citate su due pietre runiche; la pietra runica di Rok del IX secolo, a Ostergotland, in Svezia e la pietra Karlevi de X secolo dell'isola di Oland, Svezia, che menziona la valchiria Þrúðr.

Tra le iscrizioni di Bryggen trovate a Bergen, in Norvegia, figura il "bastone della valchiria", della fine del XIV secolo. Il bastone presenta una iscrizione runica intesa come un incantesimo, nella quale si fa riferimento anche alle valchirie.

Fonte:
http://www.antika.it/005503_valchirie.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Valchiria
http://www.britannica.com/EBchecked/topic/622196/Valkyrie


lunedì 21 gennaio 2013

Modern Witch Lague - Alfabeto di Strega - [U]llr


[U] come [U]llr

Ullr è una divinità appartenente alla mitologia norrena. Si sa poco di lui poiché viene solo raramente nominato dalle fonti scritte norrene.
Alcune fonti ci arrivano da Saxo Grammaticus in una breve storia del Gesta Danorum in cui viene narrato come un certo Ollerus (versione latinizzata di Ullr) prese il posto di Odino per dieci anni sul trono degli Æsir, quando lo stesso Odino venne cacciato dagli altri dèi. Maggiori informazioni ci sono arrivate invece da Snorri Sturluson nella sua Edda in prosa.
Si sa che è un dio appartenente alla famiglia degli Æsir, figlio di Sif, e figliastro di Thor. Secondo le teorie più accreditate, il nome Ullr è connesso al gotico wulþus "splendore", all'anglosassone wulðor "gloria" e al latino vultus. Questo ci porta a pensare al Dio Ullr come ad una divinità luminosa, benevola ed ordinatrice, che si contrappone molto al carattere cosmico, oscuro, magico e a volte terribile di Odino, la divinità suprema del pantheon norreno.
Per quanto riguarda il culto di Ullr si possono dare poche notizie certe - poiché scarsamente documentate. Di sicuro il culto è tra i più antichi in area norrena, ciò si può dedurre dalla frequenza nei toponimi del nome Ullr/*Ullinn, attestati fin dall'era pre-vichinga.
Si può quindi dedurre che fosse una divinità importante, venerata in diversi luoghi. Secondo le fonti scritte, troviamo legati ad Ullr alcuni appellativi, come "dio dell'arco" (Bogáss ), "dio cacciatore" (Veðiáss ) e "dio sciatore" (Önðuráss ), che ci permettono di capire più chiaramente alcune sue caratteristiche. Era dunque un bravissimo arciere ed un eccellente sciatore, quindi strettamente legato al mondo invernale.
L'importanza dell'inverno nella società scandinava è ovvia, essendo per gli abitanti delle lande nordiche un periodo di tempo molto lungo e difficile da affrontare. Si narra anche, sempre nelle fonti, che nessuno era in grado di competere vittoriosamente con Ullr sugli sci, i suoi erano costruiti con delle ossa e ciò rafforza la teoria che il culto sia molto antico, essendo tale materiale molto diffuso in epoca pre-vichinga, secondo le fonti archeologiche. Altra importante caratteristica era la sua forza ed abilità in battaglia, motivo per cui veniva spesso invocato prima dei combattimenti.
Il nome ritorna anche in molte kenningar scaldiche (la parola kenning è una figura retorica usatissima nella tradizione letteraria scandinava. Una kenning esprime un concetto in altri termini, è una sorta di metafora). Per esempio un guerriero può essere chiamato "Ullr della battaglia" o "Ullr delle divinità delle battaglie", mentre un poeta poteva avere come appellativo "Ullr della poesia" . Thor viene a sua volta nominato come patrigno di Ullr .
Secondo quanto scritto nel Grímnismál la sua dimora è Ydalir, "valli del tasso":

martedì 15 gennaio 2013

Modern Witch Lague - Alfabeto di Strega - [T]urchese

T come [T]uchese

Nomi popolari - Fayruz (in arabo: «pietra della fortuna»), pietra turca, pietra della Turchia, Thyites (in greco antico), pietra di Venere, talismano del cavaliere.
Energia - Ricettiva.
Pianeti - Venere, Nettuno. Elemento Terra.
Divinità - Hathor, Buddha, Il Grande Spirito (in indiano americano).
Metallo associato - Oro.
Poteri - Protezione, coraggio, denaro, amore, amicizia, guarigione, fortuna.


E’ il talismano per eccellenza degli Egizi e di tutto il mondo arabo, cambia colore quando è a contatto della pelle. Protegge dalle cadute, e i cavalieri di ogni tempo lo portavano con sé e lo incastonavano in un anello. Per gli Aztechi era collegato al sole, per gli Indiani d'America era indispensabile alla magia degli stregoni. Gli viene attribuita una virtù miracolosa: il cambiamento repentino di colore mette in guardia da pericoli imminenti.

Cenni Storici

La turchese è una pietra sacra per molte tribú di Indiani americani. I Navajo componevano disegni sulla sabbia usando pezzetti di turchese e di corallo per far cadere la pioggia sulla terra riarsa dalla siccità. Altri abitanti originari del Sud-Ovest americano e del Messico mettevano pietre di turchese nelle tombe a protezione dei loro morti. I Pueblos mettevano pietre di turchese in offerta alle divinità nel terreno sul quale costruivano una casa o una kiva. Nella sacca della medicina o del potere di uno sciamano apache non poteva mancare un pezzo di turchese. Altri popoli nativi americani attaccavano la turchese agli archi per avere tiri precisi. Oltre a questi e molti altri usi, la turchese fu apprezzata per il suo meraviglioso colore e le sue potenti proprietà magiche.

Applicabilità
E' una pietra protettiva. I Navajo usavano piccole sculture di turchese raffiguranti cavalli o pecore come potenti amuleti contro le magie negative. Un anello con turchese si porta come talismano contro il malocchio, la malattia, i morsi dei serpenti, i veleni, le aggressioni e gli incidenti e ogni altra sorta di pericoli. Portato addosso, si ritiene conferisca il coraggio. I cavalieri portano una turchese montata in oro per proteggersi dalle cadute e usano anche attaccare una seconda piccola pietra alla sella o alla briglia per dare protezione al cavallo. E' un amuleto apprezzato dai viaggiatori, specialmente quando si avventurano in luoghi pericolosi e politicamente turbolenti. Un antico rituale usa la turchese per avere ricchezza. Potete eseguire questo rito pochi giorni dopo la Luna Nuova, quando la falce di luna è appena visibile nel cielo. Evitate di guardare la Luna, se non al momento opportuno. Tenete una turchese nelle mani e visualizzate la vostra richiesta magica - il denaro - mentre appare nella vostra vita. Uscite all'aperto e guardate la Luna. Passate quindi il vostro sguardo direttamente sulla turchese e fissatela. La magia è iniziata. Portate la pietra con voi finché il denaro farà la sua comparsa. La turchese viene usata anche in rituali magici o portata addosso per attrarre il denaro, come, ad esempio, mettendo cerchi o collane di turchesi attorno a candele verdi e visualizzando la ricchezza. Data in dono, la turchese porta ricchezza e felicità. La pietra viene anche usata nelle magie d'amore e viene portata, indossata o regalata alla persona amata. Viene usata spesso per favorire l'armonia matrimoniale, favorendo la comprensione reciproca fra due persone innamorate. Alcune fonti dicono che se l'amore svanisce nella persona che ha ricevuto in dono la turchese, anche il colore della pietra impallidisce. Portate la turchese per avere nuovi amici, per essere tranquilli, godere la vita e per accrescere la vostra bellezza. E' anche una pietra curativa. Rafforza gli occhi, riduce la febbre e allevia i mal di testa. Premendo la turchese sulla parte malata o perturbata del corpo, si visualizza la malattia mentre passa direttamente nella pietra. L'acqua in cui è stata immersa una turchese si beve per le sue energie curative. Si portano anelli e pendenti con turchesi per avere salute e per protezione e si immagina che delle candele blu, circondate da turchesi accelerino il processo di guarigione. Si dice che la pietra prevenga l'emicrania, quando viene indossata. Come tutte le pietre blu, la turchese porta fortuna e viene portata come talismano per la buona sorte.

Fonte: http://www.wita.it/pietre/turchese/turches...erismo+i32.html

Modern Witch LAgue - Alfabeto di Strega - [S]trumenti


[S] come [S]trumenti
Gli strumenti che una strega può utilizzare sono tanti, tantissimi, diversi a seconda della tradizione che la Strega ha interesse ad apprendere.
Alcuni strumenti sono tuttavia comuni tra le varie tradizioni, questi sono gli strumenti più semplici, come le candele o gli incensi. O ancora vi sono strumenti che si ritrovano anche in tradizioni molto diverse, con lo stesso modo d’utilizzo, come la bacchetta, considerata molto importante in tante diverse tradizione.
Una Strega potrebbe costruirsi tutta una serie di strumentazione che deriva in parte da una tradizione ed in parte da un’ altra, non vi sono regole ne obblighi particolari, anche perché è sempre giusto ricordare che ogni strumento è un qualcosa in più alla pratica, un qualcosa che aggiunge ma non è assolutamente indispensabile al fine della pratica stessa.

Vediamo alcuni strumenti che, generalmente, troviamo come costante in alcune tradizioni.

Wicca

Athame. L’Athame è un coltello con il solo scopo rituale, non effettua incisioni o tagli su materiale (per questo esiste il bolline) ma lo si utilizza per canalizzare le energie.
Il coltello rituale non è presente solo in questa tradizione, ovviamente, ma sembra essere diventato, per i praticanti wiccan, uno degli strumenti essenziali.

Coppa. La coppa è uno strumento che può avere un duplice utilizzo: simboleggia la Dea, poiché con la sua forma ricorda quella del grembo materno; può essere utilizzata per bere durante il banchetto del rituale.
Molti praticanti wiccan ricercano coppe particolarmente decorate, con raffigurazioni che richiamano la Dea ed il Dio. Le coppe intese come recipiente per bere liquidi durante i rituali, sono poi presenti in tantissime altre tradizioni.

Paganesimo Nordico

Il bastone “stang”.
Lo stang è un bastone triforcuto che viene utilizzato non solo come strumento rituale ma anche come altare portatile.
Lo stang rappresenta l’Albero del Mondo, l’Albero della Vita, l’ Axis Mundi – la colonna portante dell’universo.
Lo Stang è uno strumento che viene utilizzato per lo più nei rituali all’aperto, se si utilizza al chiuso è possibile “piantare” il bastone in un vaso di terra che può essere sostituita a seconda del rituale che si va a svolgere.
Rappresenta anche la porta fra i diversi mondi, possiamo invocare divinità, tracciando simboli su di esso o lasciando offerte diverse in base alla divinità che stiamo chiamando.
Fungendo da porta tra i mondi, possiamo usarlo anche per i viaggi sciamanici, decorandolo nel modo più opportuno a questo scopo.

Ossa di animali
Teschi e ossa di animali appartengono soprattutto alle tradizioni nordiche come quella scozzese. Possono essere usati nella pratica religiosa soprattutto da coloro che intendono connettersi con gli spiriti, per collegarsi quindi con i defunti o gli spiriti animali.
Lavorare con le ossa non è una prerogativa dei negromanti, come si potrebbe pensare, ma è anche uso di guaritori, sciamani, indovini, druidi..
Prima di cominciare ad utilizzarle, le ossa devono essere pulite e purificate a dovere.
Si possono utilizzare sia ossa animali che umane, per scopi diversi. Per quanto riguarda l’utilizzo di ossa umane nei rituali, queste possono essere usate nelle tradizioni dove il culto degli antenati è predominante oppure come nave per ospitare lo spirito di un defunto che vogliamo richiamare a noi. Lo spirito del defunto può quindi utilizzare l’osso per fermarsi e dimorare in modo tale da poter lavorare ed entrare in contatto con noi. Ricordiamo però che gli spiriti dei defunti non sono propensi ad ascoltare ordini e non sono in nessun modo servitori.

Le ossa di animali invece vengono usate per connettersi con spiriti animali. Esattamente come nel caso di ossa umane, anche per gli animali, l’osso può fare da nave in cui lo spirito può fermarsi in modo da permettere a noi di connetterci.
Non solo, le ossa animali possono essere usate come amuleti, piccoli talismani da portare con noi per avere la protezione dell’animale in questione oppure.

Vi sono poi altri strumenti che appartengono a religioni diverse da quella pagana ma che sono stati “inglobati”, molto spesso, nella pratica pagana.

La campana tibetana.
Come suggerisce il nome, questo strumento è originario del buddismo tibetano ma ultimamente ha suscitato molto successo anche nel paganesimo.
La campana tibetana aiuta la meditazione, grazie al suono che viene propagato nell’aria mediante l’utilizzo. Può avere anche scopi curativi attraverso la vibrazione che viene emanata dallo strumento stesso quando viene suonato.

Strumenti naturali: i quattro elementi.
Gli elementi, acqua, fuoco, terra e aria, possono considerarsi a tutti gli effetti degli strumenti naturali.
Strumenti in quanto possono venir utilizzati durante i rituali, come mezzo per purificare o molto semplicemente per simboleggiare durante un rito, sull’altare, l’elemento stesso.
E’ comune, infatti, trovare tutti e quattro gli elementi su un altare durante un rito: una ciotola d’acqua, una ciotola di terra, una candela, il fumo dell’incenso.
Se non troviamo gli elementi nella loro forma reale, possiamo trovarli sotto forma di simboli.

E’ giusto però ricordare che ogni strumento è solo un’ aggiunta alla pratica da strega, ciò che conta è la singola persona, con le sue volontà, il suo credo ed il suo rapporto con le divinità e la natura circostante.
Il primo e l’unico strumento indispensabile, siamo noi!

martedì 8 gennaio 2013

Modern Witch Lague - Alfabeto di Strega - [R]agnarok

[R] come [R]agnarok


I Ragnarǫk (in islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr) indicano, nella mitologia norrena, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.
Il nome è composto da ragna, il genitivo plurale di regin (dèi-poteri organizzati) e il plurale neutro rǫk (fato-destino-meraviglie; genitivo: raka), poi confuso con røkkr (crepuscolo).
Il termine probabilmente più antico è ragnarǫk, che significa "fato degli dèi". Ragnarøkkr significa invece "crepuscolo degli dèi", ed è quest'ultima la denominazione più celebre dei Ragnarǫk, grazie anche all'opera di Richard Wagner (Götterdämmerung). Gli storici hanno corretto quest'ultima traduzione; in particolare il francese Claude Lecouteux, ha sostenuto che il significato originario sia "Giudizio Delle Potenze".

Le fonti sui Ragnarǫk, sono frammentarie, ricche di riferimenti criptici e spesso difficili da decifrare.
I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza al di là di ogni legge e regola.
Spariranno quindi Sól (il Sole) e Máni (la Luna): i due lupi (Skǫll e Hati) che, nel corso del tempo, perennemente inseguivano i due astri finalmente li raggiungeranno, divorandoli, privando il mondo della luce naturale. Anche le stelle si spegneranno.
Yggdrasill, l'albero cosmico, si scuoterà, e tutti i confini saranno sciolti: terremoti, alluvioni e catastrofi naturali.
Le creature del caos attaccheranno il mondo: Fenrir il lupo verrà liberato dalla sua catena, mentre il Miðgarðsormr emergerà dalle profondità delle acque. La nave infernale Naglfar leverà le ancore per trasportare le potenze della distruzione alla battaglia. Al timone ci sarà il dio Loki.
I misteriosi Múspellsmegir cavalcheranno su Bifrǫst, il ponte dell'arcobaleno, facendolo crollare. Heimdallr, il bianco dio guardiano, soffierà nel suo corno, il Gjallarhorn, per chiamare allo scontro finale Odino, le altre divinità, e i guerrieri del Valhǫllr, gli einherjar.
Nel grande combattimento finale, che avverrà nella pianura di Vígríðr, ogni divinità si scontrerà con la propria nemesi, in una distruzione reciproca. Il lupo Fenrir divorerà Odino, che quindi sarà vendicato da suo figlio Víðarr. Þórr e il Miðgarðsormr si uccideranno a vicenda, e cosìTýr e il cane infernale Garmr. Surtr abbatterà Freyr.
L'ultimo duello sarà tra Heimdallr e Loki, che si uccideranno a vicenda, quindi il gigante del fuoco Surtr, proveniente da Múspellsheimr, darà fuoco al mondo con la sua spada fiammeggiante.
Di seguito, dalle ceneri, il mondo risorgerà. I figli di Odino, Víðarr e Váli, e i figli di Thor, Móði e Magni, erediteranno i poteri dei padri. Baldr, il dio della speranza e Hǫðr suo fratello, torneranno da Hel, il regno della morte. Troveranno, nell'erba dei nuovi prati, le pedine degli scacchicon cui giocavano gli dèi scomparsi. La stirpe umana verrà rigenerata da una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir, sopravvissuti nascondendosi nel bosco di Hoddmímir o nel frassino Yggdrasill a seconda dei culti.
La rinascita del mondo è tuttavia adombrata dal volo, alto nel cielo, di Níðhǫggr, il serpe di Niðafjoll, misteriosa creatura tra le cui piume

Testimonianze archeologiche

Vari oggetti sono stati identificati come raffiguranti avvenimenti dei Ragnarok

Croce di Thorwald
Raffigura un uomo barbuto che tiene una lancia verso il basso contro un lupo, il piede destro in bocca, mentre un grande uccello è seduto al suo fianco. Viene datata fra il 940 e l’XI secolo AD.
Questa rappresentazione è stata interpretata come rappresentante Odino, con un corvo o un’aquila sulla sua spalla, mentre viene divorato da Fenrir durante il Ragnarök. Sull’altro lato della pietra vi è una rappresentazione di una grande croce e un’altra immagine parallela a quella di Odino, che è stata descritta come la rappresentazione di Cristo che trionfa su Satana. Questa viene definita come “arte sincretica” ; una miscela di credenze pagane e cristiane.

Croce di Gosforth
La Croce di Gosforth (920-950 AD), in Cumbria, in Inghilterra, è una croce dalla tipica forma Anglo-Sassone, scolpita su tutti i lati della lunga asta, che è quasi a sezione quadrata. Oltre ai pannelli ornamentali, le scene includono una crocifissione cristiana, e una possibile altra scena in Hell, ma le altre scene sono generalmente interpretate come episodi narrativi dalla storia del Ragnarök.
La battaglia stessa del Ragnarök sembra essere raffigurata sul lato nord. La croce presenta varie figure tra cui un uomo con una lancia di fronte a una mostruosa testa; tale uomo tiene uno dei piedi sulla lingua biforcuta della bestia e sulla sua mascella inferiore, mentre l’altro è posto contro la sua mascella superiore. Tale scena è interpretata come il combattimento di Víðarr contro Fenrir.

Pietra di Ledberg
La pietra di Ledberg dell’XI AD secolo in Svezia, analogamente alla Croce di Thorwald, raffigura una figura con il piede sulla bocca di una bestia a quattro zampe, e questa può anche essere una rappresentazione di Odino mentre viene divorato da Fenrir durante il Ragnarök. Al di sotto di tale rappresentazione è invece presente una “formula magica”.

Pietra di Skarpåker
Sulla pietra di Skarpåker dell’XI secolo AD, Svezia, vi sono alcuni versi tratti dall’Edda Poetica che un padre ha voluto dedicare al figlio morto.

Fonti:
www.antika.it/0010072_ragnarok.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Ragnar%C7%ABk

Modern Witch Lague - Attività 7 - Witchy Books Challenge


Con questo post vi presento una nuova attività della Modern Witch Lague.
Anticipazione : Non sarà come nel caso delle ultime attività – Tell the Owl, Alfabeto di Strega – dove aprirò un post diverso per ogni lettera o argomento, qui aggiornerò lo stesso post man mano che andrò avanti col progetto.
La lista per ora è molto corta perché metto nell’elenco solo i libri che ho già a casa ancora da leggere, gli altri invece li aggiungerò man mano.

Ma passiamo alla spiegazione, o non capirete di cosa sto parlando.

Questa attività si svolgerà durante tutto l'anno, più precisamente da Yule 2012 a Yule 2013.
Consiste in una sfiga di libri letti durante l'anno. Per partecipare basta seguire poche semplici regole:

Inserire il bottone nel proprio blog
Scrivere un post per far conoscere la sfiga e per stilare la vostra lista di libri letti
Una volta letto un libro fate un nuovo post sul blog/video recensione/ quello che preferite e linkatelo accanto al titolo del libro presente nella vostra lista.
Scrivere un post qui sotto con la vostra lista di libri con relativo link al vostro spazio personale

n.b. Non è necessaria una vera e propria recensione, basta scrivere due righe sul libro che avete letto, riflessioni personali, critiche, quello che volete.

Si può partecipare in ogni momento, non esiste una categoria fissa, non devono essere per forza libri a tema “pagano”, ma anche romanzi, saggi o qualsiasi cosa si possa definire libro.

La graduatoria è la seguente:

Lettore Elementare – 4 libri
Lettore Amabile – 13 libri
Lettore Lunare – 28 libri
Strega bibliofila – 35 o + libri

Lo scopo di questa sfida p semplicemente il condividere le vostre letture con gli altri, per consigliarci a vicenda ed avere idee per chiunque cercasse qualcosa da leggere.


LISTA

L'inverno del mondo - Ken Follett  [http://fayewicca.blogspot.it/2013/02/mwl-witchy-books-challenge-linverno-del.html ]
Tradizioni Nordiche - Nigel Pennick   http://fayewicca.blogspot.it/2013/02/mwl-witch-books-challenge-tradizione.html ]
I Miti Nordici - Chiesa Isnardi Gianna
Santa Muerte Patrona dell'Umanità - Fabrizio Lorusso √ [http://fayewicca.blogspot.it/2013/04/mwl-witchy-boooks-challenge-santa.html]
L'oracolo delle Rune - Nigel Pennick  [http://fayewicca.blogspot.it/2013/05/mwl-witchy-books-challenge-loracolo.html]
Se Segui la luna tutto è permesso - Paungger e Poppe √  http://fayewicca.blogspot.it/2013/08/mwl-witchy-books-challenge-se-segui-la.html]
La Magia delle Rune - J.P. Ronecker √  http://fayewicca.blogspot.it/2013/08/mwl-witchy-books-challenge-la-magia.html
Il Lupo - Bernard Marillier
La profezia della curandera - Hernan Huarache Mamani
La curandera moderna - Patricia Martina